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Lettere di registi e attori nelle Carte Angelo Solmi

Tra le carte presenti nel patrimonio archivistico conservato nella Biblioteca della sede milanese dell’Ateneo vi è un nutrito gruppo di lettere, di recente acquisizione, indirizzate ad Angelo Solmi, o da questi dirette ad alcuni personaggi famosi, italiani e stranieri, principalmente del mondo editoriale e cinematografico.
Solmi, appartenente ad una nota famiglia di letterati, piacentino di origine, si trasferì a Milano per completare gli studi. Subito dopo la laurea, nel 1946 venne assunto presso la redazione del settimanale Oggi. A partire dal 1948 vi lavorò come critico cinematografico e dal 1956 divenne caporedattore. Nel 1962 fu nominato direttore della collana editoriale “Grandi Opere” della Rizzoli. Per le sue mansioni fu dunque in contatto con grandi personalità del cinema e della letteratura di quegli anni. Fu anche autore di saggi critici sul cinema, tra cui uno su Federico Fellini e uno su Kon Ichikawa, scrisse biografie di personaggi storici, come Lady Hamilton e Maria Luisa d’Austria, e romanzi d’avventura.

La Rizzoli, nota casa editrice milanese fondata nel 1927 da Angelo Rizzoli, fin dagli anni Trenta ebbe un importante settore di riviste, alcune delle quali, pur attraverso varie vicende editoriali, sopravvivono ancora ai giorni nostri. Una in particolare, Oggi, fondata nel 1939 col titolo Oggi – settimanale di attualità e letteratura, nacque in un periodo in cui le riviste dovevano rispettare i canoni della censura fascista e dovevano in qualche modo barcamenarsi tra cronaca e intrattenimento, facendo sognare i lettori e spesso distogliendoli dalla difficile realtà politica che l’Italia e il mondo stavano vivendo. Il periodico ebbe comunque una notevole fortuna di pubblico e sulle sue pagine apparvero articoli a firma di grandi intellettuali già affermati o alle prime armi e, soprattutto nel dopoguerra, accolse con grande frequenza articoli e fotografie riguardanti il mondo del cinema.

È in questo contesto che si consolida la collaborazione di Angelo Solmi ed è in questo orizzonte, dunque, che va considerato il carteggio testimoniato dalle raccolte della Biblioteca d’Ateneo. Tra questi documenti spiccano senz’altro alcune lettere ricevute da cineasti o inviate ad attori, come le due lettere di Liliana Cavani, la celebre regista salita alla ribalta con la miniserie televisiva Francesco d’Assisi, realizzata nel 1966. Nella prima lettera inviata da Roma e datata 7 gennaio 1969, la giovane Cavani ringrazia sentitamente Solmi per il bell’articolo che le ha dedicato, apparso sulla rivista Rotary. Racconta poi del film che sta realizzando, una storia tratta dall’Antigone, ma trasposta nella contemporaneità[1]. L’altro film che ha in progetto, il Coriolano, sarà invece rimandato all’anno successivo per ragioni di produzione. Nella seconda lettera, del 1° luglio 1970, la Cavani ringrazia Solmi per aver creduto in lei, e per aver espresso già da tempo la sua fiducia in una nuova generazione di donne registe, anche di fronte a una critica ancora piuttosto dura con i giovani realizzatori, che vengono regolarmente fraintesi. Tra i progetti futuri, parla di Milarepa[2], una storia da lei molto amata.

Nelle Carte Solmi è presente anche una lettera di Luigi Comencini, datata 15 novembre 1969. Qui il regista di Pane, amore e fantasia e di Incompreso ringrazia Solmi per la bella critica al suo film su Casanova (Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano) e lo invita all’anteprima milanese della nuova pellicola, Senza sapere niente di lei (e puntualmente insieme alla lettera è conservato il telegramma che la casa di produzione Cineriz[3] inviò a Solmi per invitarlo alla proiezione, aperta solo ai critici).

Non mancano le presenze internazionali, come la lettera che Peter Weir – il celebrato regista, tra gli altri, di Picnic ad Hanging Rock (1975), Witness – Il testimone (1985), L’attimo fuggente (1989), The Truman Show (1998) e Master & Commander (2003) – scrive a Solmi dalla sua residenza australiana di Adelaide il 12 maggio 1978. Dopo avergli comunicato di essere riuscito a trovare presso la libreria locale una copia di un volume introvabile, Dig![4], si dilunga a parlare di vari progetti televisivi e cinematografici, suoi e di altri, come Burke and Wills, da cui Antony Armstrong-Jones ha recentemente tratto un episodio televisivo della serie The explorers[5]. Weir si complimenta poi per la biografia di Fellini scritta da Solmi, e condivide i progetti per The plumber e per un film sulla battaglia di Gallipoli, entrambi poi realizzati: il primo come film per la TV nel 1979, e il secondo nel 1981, distribuito in Italia col titolo Gli anni spezzati (Gallipoli).

Chiude questa breve carrellata una lettera aperta di Solmi ad Alberto Sordi. Si tratta del testo originale manoscritto di una fitta e interessante missiva del 30 maggio 1977 in cui il critico cinematografico esprime tutto il suo dissenso nei confronti della giuria della 30a edizione del Festival del Cinema di Cannes (svoltosi tra il 13 ed il 27 maggio, e dunque appena conclusosi) di cui era Presidente Roberto Rossellini. La giuria aveva scelto di premiare come miglior interprete maschile l’attore spagnolo Fernando Rey, protagonista del film Elisa, vita mia di Carlos Aura, e non l’attore romano ritenuto da Solmi più meritevole, protagonista di un altro film in concorso, Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli, tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami. L’articolo uscirà poi sul numero di Oggi del 4 giugno 1977, con il titolo Sordi, sei grande anche senza Cannes, e tuttavia, osservando il manoscritto, è possibile osservare da vicino l’elaborazione del testo, con i suoi numerosi pentimenti e correzioni. 

Le carte Solmi, in corso di lavorazione, restituiscono uno spaccato originale della cultura editoriale e cinematografica italiana del secondo Novecento a partire dal punto di vista privilegiato di uno dei protagonisti di quella stagione, e potranno a breve essere fruibili dagli studiosi.

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  1. Si tratta del film I cannibali, uscito l’anno successivo, e ambientato a Milano, in una realtà distopica che allude alla situazione politica e sociale italiana delle rivolte studentesche e delle repressioni da parte della polizia.
  2. Il film Milarepa vedrà la luce solo nel 1974.
  3. La Cineriz, abbreviazione di Cinema Rizzoli, era la casa di produzione cinematografica fondata da Angelo Rizzoli nel 1956.
  4. Si tratta, molto probabilmente, del volume Dig! A journey under the Earth’s crust (1973) scritto ed illustrato da John e Faith Hubley e ricavato dall’omonimo cortometraggio di animazione realizzato dagli stessi Hubley.
  5. Quella di Robert O’Hara Burke e William John Wills fu una famosa spedizione condotta in Australia nel 1860-1861, in zone ancora inesplorate, dove si credeva potesse esistere un mare interno al continente. L’ipotesi venne smentita. The explorers fu una famosa e molto amata serie TV mandata in onda dalla BBC tra il 1972 e il 1976, e dedicata ai più famosi esploratori della storia. Burke and Wills fu uno degli episodi, realizzato nel 1975 con la regia di Antony Armstrong-Jones, conte di Snowdon, famoso fotografo e regista britannico nonché cognato della regina Elisabetta, avendone sposato la sorella, principessa Margaret.