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Giovanni Descalzo: il poeta autodidatta che scriveva in endecasillabi

Il primo giugno 1902 nasceva, nel piccolo borgo di Sestri Levanti a cinquanta chilometri da Genova, il poeta autodidatta Giovanni Descalzo, giovane bohémien ed esploratore di terre lontane, la cui biografia più che un racconto di vita appare un romanzo a metà tra una novella di Giovanni Verga e i viaggi avventurosi di Gulliver.

A inizio Novecento, Sestri era un piccolo crocevia di pescatori, naviganti e operai che in estate si popolava di turisti e villeggianti. Descalzo nacque in una famiglia umile, il padre Giovan Battista, muratore, morì tragicamente in un incidente sul lavoro lasciando la moglie Benedetta Maria Chiappe e i quattro figli Attilia, Erminia, Giulia e Giovanni. Da quel momento il piccolo Descalzo più che allo studio dovette dedicarsi al lavoro nei campi, come contadino, e in mare, come pescatore, tanto da riuscire a completare la scuola primaria solo all’età di quindici anni. Giovanni però ebbe l’intelligenza di comprendere che la poesia, la letteratura, la scrittura erano la più potente forma di evasione in grado di far fuggire la mente dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza che ogni giorno si manifestava di fronte ai suoi occhi. Così Descalzo si appassionò alla lettura e, grazie ad alcuni preziosi consigli, cominciò a scoprire: Dante, Pascoli, Leopardi, Carducci, Corazzini e tanti altri. Nel 1929 fece il suo esordio poetico con Uligine, raccolta di pascoliana memoria il cui titolo allude all’umidità naturale del terreno che permette alle piante di svilupparsi e crescere.

La vita di Giovanni Descalzo, seppur breve in quanto morì a soli cinquantuno anni, fu continuamente costellata dalla ricerca di un lavoro stabile, ambizione che si opponeva al sogno di vivere attraverso la sua vera vocazione: la scrittura.

Così nella sua vita fu contadino, operaio, garzone di tipografia, postino, operatore cinematografico, cameriere su navi da crociera, aiuto archivista, ma anche poeta. La grande occasione si palesò quando il suo amico olandese Arthur Van Schendel assiduo villeggiante di Sestri, fece leggere la sua prima raccolta poetica ai letterati fiorentini, tra cui Papini. La notizia di Uligine e del poeta autodidatta che scriveva in endecasillabi, arrivò fino alle orecchie di Adriano Grande e Angelo Barile, responsabili della rivista “Circoli” fondata a Genova nel 1930.

Tra gli stimatori di Uligine c’era anche Umberto Fracchia, personaggio autorevole nel mondo della cultura che nel 1925 aveva fondato “La Fiera Letteraria“. Fracchia si era stabilito nei pressi di Sestri nella località di Bargone, e nei suoi incontri con Descalzo cominciò a incoraggiarlo di scrivere anche in prosa, così da poter realizzare articoli di giornale e in parte guadagnare anche da quello.

Ma tra le passioni di Giovanni Descalzo, oltre la scrittura, vi era anche il viaggio: frenata anche questa, come nel caso del giornalismo e della poesia, poiché il poeta autodidatta soffriva di mal di mare. Egli aveva più volte provato a lavorare come cameriere sulla nave Esperia per esplorare terre lontane, dovendo però abbandonare poco dopo.

Qualche anno più tardi, nel 1934, Descalzo provò nuovamente a superare la sua paura: si imbarcò come operatore cinematografico sui transatlantici, varcando mari e oceani sino ad arrivare a New York, in Argentina, in Cile, in Sudafrica, in Giappone e in Australia. Per quest’ultima avventura scrisse una serie di articoli giornalistici per il quotidiano milanese “L’Italia”, successivamente raccolti nel volume La Terra dei Fossili Viventi – Viaggio in Australia di cui la Biblioteca della sede di Milano dell’Università Cattolica possiede un esemplare con dedica autografa dell’autore: «Alla cara amica Gina Vaj Pedotti con affettuosa gratitudine. G. Descalzo. Sestri Levante primavera 38».

La destinataria della dedica è colei che nel periodo di formazione autodidatta di De Scalzo lo indirizzò alla scoperta dei versi pascoliani, punto di svolta fondamentale nell’ispirazione poetica per la produzione di Uligine. Gina Pedotti era una maestra, originaria di Azzio, che nel 1921 dopo aver sposato il cugino Enrico Vaj tipografo, originario di Sestri, si trasferì nella cittadina ligure abbandonando per qualche anno l’insegnamento e dedicandosi ad alcune collaborazioni con i giornali locali. La prima edizione di Uligine stampata nel 1929 a Sestri Levante venne realizzata presso la tipografia Vaj. Probabilmente fu proprio in quegli anni che Descalzo e Gina Pedotti si conobbero. A distanza di anni il poeta autodidatta professa ancora la sua gratitudine a colei che con i suoi consigli di lettura seppe orientare il suo percorso formativo alla scoperta dei grandi nomi della letteratura.

L’esemplare con dedica è stato ritrovato all’interno del Fondo Vaj Pedotti custodito presso la Biblioteca della sede di Milano dell’Università Cattolica.

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