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“Attanasio cavallo vanesio” e la nascita della commedia musicale italiana

All’interno del Fondo Bagliani, un corposo fondo archivistico dedicato al mondo del teatro e dello spettacolo novecenteschi, recentemente acquisito dalla Biblioteca d’Ateneo, sono conservati numerosi fascicoli contenenti lettere e documenti appartenuti a Remigio Paone (1899-1977), celebre impresario e direttore teatrale.

Dopo una formazione in ambito giuridico ed economico, che abbandonò ben presto per dedicarsi al teatro – la sua vera vocazione – che aveva praticato inizialmente come attore, alla fine degli anni Venti Paone divenne impresario, gestendo e salvando dal fallimento la compagnia del noto attore Sem Benelli. Nel 1938 Paone assunse la gestione del neonato Teatro Nuovo di Milano[1], fondando, anche grazie ad un iniziale sostegno finanziario e morale di Angelo Rizzoli, l’impresa teatrale “Spettacoli Errepi”, che nel corso degli anni avrebbe messo in scena famose rappresentazioni e lanciato grandi attori, soubrette e cantanti, tra cui Renato Rascel, Delia Scala e il Quartetto Cetra. Al termine della Seconda guerra mondiale Paone poté riassumere la gestione del Teatro Nuovo, dal quale era stato allontanato perché inviso al Fascismo, e con la sua società – la “Errepi” – ricominciò a produrre interessanti spettacoli. Egli fu inoltre il promotore dell’orchestra “I Pomeriggi Musicali”, che debuttò proprio al Teatro Nuovo il 27 novembre del 1945 ed è attiva ancora oggi, seppure in altra sede.

Le carte sulle quali si vuole focalizzare l’attenzione consistono in una serie di relazioni dattiloscritte a firma autografa di Ettore Novi[2], e con estremi di date comprese tra il 10 novembre e l’8 dicembre 1952.

In questo periodo la “Errepi Spettacoli” stava mettendo in scena una simpatica commedia musicale di Garinei e Giovannini[3], Attanasio cavallo vanesio, con Renato Rascel e Lauretta Masiero nei panni dei due protagonisti. Oltre a loro, nel cast erano presenti una giovanissima Sandra Mondaini, le Bluebell Girls e le Peter Sisters[4]. La trama è molto semplice, e quasi fiabesca[5]. Il fantino Leo (Renato Rascel), passeggiando lungo il fiume con il suo cavallo Attanasio, conosce una bellissima ragazza, Lea (Lauretta Masiero), e se ne innamora. Nel frattempo, Attanasio viene messo all’asta ed il povero Leo deve cercare a tutti costi di recuperarlo, scontrandosi addirittura con una banda di gangster. Ma tutto finisce bene: Leo recupera il suo adorato cavallo Attanasio, con il quale vince il derby, e corona il suo sogno d’amore con la bella Lea. Le dettagliatissime relazioni in possesso della Biblioteca della sede di Milano permettono di apprendere con precisione quale immensa macchina organizzativa ci fosse dietro la preparazione di uno spettacolo teatrale di questo genere, soprattutto se curato fin nei minimi dettagli come era solito fare Paone, che metteva in scena riviste e spettacoli molto dispendiosi sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista della cura maniacale e dell’impegno profusi. Ettore Novi redigeva ogni sera (a volte a notte fonda, quando non alle prime luci dell’alba) le relazioni su ciò che era avvenuto durante la giornata, con il resoconto delle prove, le spese sostenute e gli imprevisti in cui era incappato. Così, tra attricette capricciose che si lamentavano perché avrebbero voluto più spazio nello spettacolo, i ritardi cronici degli attori o del coreografo, le telefonate in notturna (dovendo attendere l’“intercomunale” per mettersi in contatto con attori e collaboratori, spesso impegnati in tournée di altri spettacoli in altre città, o con le stesso Paone, rimasto a Milano), le scenografie, le parrucche e gli abiti di scena che rischiavano di non essere pronti in tempo, il povero Ettore Novi si trovava a risolvere ogni giorno parecchi problemi.

Un’altra grossa difficoltà fu quella di gestire l’altro grande protagonista insieme a Rascel, il cavallo. Giunto in treno dal Brennero fino a Roma e stivato presso le scuderie di Villa Borghese con apposito personale che se ne occupasse, rimaneva da risolvere il problema di come farlo salire sul palco, se con uno scivolo apposito oppure una con una carrucola. L’arrivo del cavallo a Roma e il suo primo incontro con Rascel vennero immortalati persino dalla Settimana Incom[6].

Le relazioni disponibili si interrompono improvvisamente l’8 dicembre 1952, a una settimana dal debutto al Sistina. Negli ultimi resoconti traspare vivissima l’inquietudine di non riuscire ad andare in scena in tempo, poiché molti problemi non erano stati ancora risolti e molti dettagli non ancora ultimati.

Attanasio cavallo vanesio fu comunque un successo. L’anno successivo, il 1953, uscirà il film omonimo, con la regia di Camillo Mastrocinque, e pressoché lo stesso cast dello spettacolo teatrale. La collaborazione di Renato Rascel con la Errepi e con Garinei e Giovannini continuò negli anni successivi. La commedia Attanasio cavallo vanesio e le successive Alvaro piuttosto corsaro (1953) e Tobia la candida spia (1954) costituiscono una trilogia, quella delle cosiddette favole musicali, che preludono al passaggio alla commedia musicale vera e propria. Indubbio merito di Remigio Paone e della sua Errepi è proprio quello di aver traghettato la rivista[7] italiana verso la commedia musicale.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA:

  • O. Vergani, La soubrette ha puntato i piedi sulla “luminosa” e Attanasio debutta con retroscena goldoniano, “Corriere d’Informazione”, 7-8 febbraio 1953.
  • Il Teatro Nuovo in Lombardiarchivi.servizi.it.
  • Il teatro di Garinei e Giovannini: settimana del teatro, 4-8 maggio 1998, a cura di M. Cambiaghi, Bulzoni, 1999.
  • D. Bellucci, Guida al Musical Theatre, Youcanprint, 2018.
  • La Errepì di Remigio Paone in Tototruffa2002.it.
  • È arrivato Attanasio, cavallo vanesio, in “La settimana Incom” 00874, 2 dicembre 1952, visibile in Archivio Luce Cinecittà.

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  1. Appena sorto, nel 1938, all’interno del nuovo complesso edilizio realizzato in occasione del rifacimento della zona di Piazza San Babila, il Teatro Nuovo fu subito affidato alla gestione di Paone e della Errepi spettacoli.
  2. Ettore Novi era un ex attore formatosi alla scuola del grande interprete napoletano Raffaele Viviani. Già da decenni braccio destro di Paone (lo aveva infatti sostituito alla direzione del Nuovo durante l’allontanamento obbligato negli anni più duri del Fascismo) fu il suo più fidato collaboratore fino alla sua prematura scomparsa a soli 45 anni, nel 1956.
  3. Pietro Garinei (1919-2006) e Sandro Giovannini (1915-1977) esordirono come autori di rivista nel 1944, proprio grazie a Remigio Paone. Il loro sodalizio artistico diede vita a numerosissimi spettacoli. Sono considerati i fondatori della commedia musicale italiana, avendo portato in scena molti spettacoli indimenticati dal pubblico italiano, come Giove in doppiopetto (1954), Buonanotte Bettina (1956), Un trapezio per Lisistrata (1958), Un mandarino per Teo (1960), Rinaldo in campo (1961), Rugantino (1962), Alleluja brava gente (1970) e Aggiungi un posto a tavola (1974).
  4. Le Blubell Girls sono state un celeberrimo gruppo di ballo che ha animato per decenni gli spettacoli del Lido di Parigi. Sorte all’inizio degli anni Trenta per iniziativa dell’ex ballerina Margaret Kelly e di suo marito, il pianista e compositore Marcel Leibovici, spopolarono per decenni in tutta Europa per la perfezione tecnica e per la bellezza delle loro ballerine. Le stesse gemelle Kessler ne fecero parte, agli inizi della loro carriera, prima di giungere in Italia. Come apprendiamo dalle carte in nostro possesso, i coniugi Leibovici sono coinvolti, insieme al coreografo americano Donn Arden, nella produzione di Attanasio cavallo vanesio. Le Peter Sisters erano un acclamato trio vocale femminile afroamericano, attivo tra il 1937 e il 1963. Ingaggiate per Attanasio, ottennero un grande successo nel nostro Paese, che valse loro diverse partecipazioni nella nascente tv italiana, come nella famosa Biblioteca di Studio Uno e in un celebre Carosello per l’Olio Sasso.
  5. Il sottotitolo scelto dagli Autori è appunto, favola musicale. Il termine commedia sarà adottato dagli stessi solo a partire dal 1955.
  6. La settimana incom era un cinegiornale realizzato dalla casa di produzione incom (Industria Corti Metraggi Italiani) e trasmesso per circa vent’anni, dal 1946 al 1965, prima dell’inizio del film, con le notizie più importanti della settimana.
  7. La rivista fu un genere teatrale che spopolò in Italia tra gli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta, figlio del cafè-chantant e dell’operetta, due generi che lo avevano preceduto. Composto da prosa, canzoni, e sketch comici, soleva essere chiuso da una sfilata degli attori, la cosiddetta passerella. Attanasio cavallo vanesio, pur conservando ancora alcuni dei tratti caratteristici della rivista, ha il merito di aver sancito definitivamente il passaggio verso la commedia musicale.