
A dieci anni dalla scomparsa di Sebastiano Vassalli, il libro di Roberto Cicala, Raccontare l’Italia. I libri di una vita di Sebastiano Vassalli, ci aiuta a tracciare un bilancio della produzione letteraria dello scrittore novarese, tanto in sede critica, quanto in sede biografica e bibliografica. Pagina dopo pagina, il lettore è guidato secondo un criterio cronologico a partire dalle iniziative che hanno segnato i primi passi delle attività di Vassalli, dagli interessi iniziali per l’arte e le mostre organizzate presso gallerie veneziane e milanesi, alle prime scritture condotte nell’ambito dello sperimentalismo.
Vassalli fa il suo ingresso nella neoavanguardia nel 1967 quando, nell’incontro di Fano, legge alcune pagine di quello che di lì a breve sarà il suo Narcisso (1968). Da questa però ben presto si distacca, optando per una posizione decisamente critica nei confronti non solo degli ex colleghi, ma anche del mercato editoriale nel suo complesso, per il quale giunge a nutrire una sfiducia profonda che lo porta a tentare forme di editoria in proprio (anzi, a dir meglio, di «anti-editoria») e a realizzare un libretto di taglio satirico contro le conventicole letterarie, alle quali non risparmia strali taglienti e velenosi (Arkadia, 1983).
Il decennio degli anni Ottanta chiude, di fatto, questa prima stagione pilotata tra sperimentalismo e poesia, e al contempo apre alle collaborazioni giornalistiche per “l’Unità” e “Il Mattino”, ma non solo: sono questi gli anni in cui Giulio Bollati lo sprona a svolgere ricerche per dare sostanza a una collana dedicata ai processi famosi o curiosi della storia ed è in questo momento che Vassalli incontra l’opera e la vita Dino Campana, autore sul quale conduce svariate ricerche non solo presso biblioteche, ma anche, a ritroso, sulle orme dello scrittore, tra Marradi e dintorni. Nasce così La notte della cometa (1984), genere ibrido tra biografia e romanzo, che godrà di buona fortuna e diverse edizioni.
A quest’altezza temporale Vassalli è ormai uno scrittore attratto dalla storia. Non diversamente da Manzoni, può guardare a essa con rispetto in quanto depositaria delle vicende degli esseri umani e, in secondo luogo, in quanto “luogo” dove poter parlare non solo del passato ma, di rimessa, anche del presente. In Vassalli, certo, non ritroviamo l’ispirazione religiosa che fu del Gran lombardo, ma dalla lezione manzoniana discende quel profondo spessore morale che gli consente di considerare la storia come maestra. Escono nel giro di pochi anni La chimera (1990), Marco e Mattio (1992), Il Cigno (1993): non propriamente romanzi storici, ma narrazioni novecentesche che giocano un ruolo, secondo il perspicace giudizio di Maria Corti, «storico e simbolico insieme».
Cicala dedica un ampio approfondimento al metodo di lavoro di Vassalli, dal recupero minuzioso delle fonti ai diversi stati di trattamento della materia testuale, basandosi su una minuziosa indagine delle carte d’archivio dello scrittore. Conduce poi la sua analisi su tutta la produzione vassalliana a stampa, procedendo ben oltre i tre romanzi più celebri, fino alla registrazione puntuale delle curatele e delle edizioni, per modo di dire, minori, come i testi pubblicati con Alberto Casiraghi delle Edizioni Pulcinoelefante. Ne deriva un ritratto completo dell’autore, un conto consuntivo di un narratore che come pochi altri nel Novecento ha saputo raccontare l’Italia e il carattere specifico degli italiani, senza rinunciare entrare nel cuore dell’uomo, con le sue aspirazioni e le sue ferite: l’inquisizione e i pregiudizi sociali, nella Chimera; la debolezza mentale in Marco e Mattio; il problema della mafia nel Cigno; il progresso e la modernità in Cuore di pietra. E proprio in relazione al Cigno, Cicala pubblica – assieme a una scelta di testi, di interviste e di pagine critiche – la prefazione rimasta inedita che rievoca la strage di Via D’Amelio in cui venne barbaramente ucciso Paolo Borsellino: testimonianza che, nella concezione di Vassalli, passato e presente si rispondono e si rispecchiano l’uno nell’altro. Rendere evidenti queste relazioni è uno dei compiti della letteratura.

