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Fondo Franco Loi

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Il Fondo raccoglie i volumi appartenuti al poeta Franco Loi (1930-2021) e le carte da lui prodotte nel corso della sua lunga carriera di scrittore e critico letterario. Il Fondo è stato donato alla Biblioteca di Milano dell’Università Cattolica in due tempi: nel 2017 è pervenuta la gran parte della sezione libraria, mentre le carte d’archivio sono state versate nel marzo del 2021, poco dopo la scomparsa del poeta.

Franco Loi alla sua scrivania (foto di Simone e Giorgio Cireddu)*

I libri, circa 3.000, costituiscono una vera e propria biblioteca d’autore caratterizzata da volumi in edizione di pregio o con dedica, come quelle di Vittorio Sereni, Andrea Zanzotto, Milo De Angelis; non mancano anche diversi esemplari con glosse e appunti manoscritti. È inoltre conservata l’intera produzione letteraria di Loi, da I cart (1973) fino a La torre (2021), nonché tutti i volumi nei quali il poeta compare nelle vesti di prefatore di altri autori. Molti esemplari sono costituiti da edizioni d’arte completate da incisioni e grafiche di importanti maestri nel secondo Novecento, mentre diversi cataloghi d’arte esprimono gli interessi di Silvana Corti (1937-2020), la moglie del poeta.

La scrivania e altri oggetti personali di Franco Loi, conservati nella Biblioteca di Milano dell’Università Cattolica

Le carte accorpano invece le testimonianze di una vita di lavoro, che l’attività di ordinamento e inventariazione ha reso possibile individuare e distinguere in diverse sezioni: il nutrito epistolario, gli scritti teatrali, le traduzioni, i testi poetici e critici, la documentazione audiovisiva e fotografica, i cimeli (tra cui i numerosi premi attribuiti, la macchina da scrivere Olympia, la scrivania di legno massiccio sulla quale hanno preso forma molti scritti e componimenti del poeta).

Se scriv perché la mort, se scriv ’me sera

quan’ l’òm el cerca nient nel ciel piuü,

se scriv perchè sèm fjö o chi despera,

o che ’l miracul vegn, forsi vegnü,

se scriv perchè la vita la sia vera,

quajcòss che gh’era, gh’è, forsi gh’è pü.

[Si scrive perché la morte, si scrive come sera / quando l’uomo cerca niente nel cielo piovuto, / si scrive perché siamo ragazzi o chi dispera, / o che il miracolo venga, forse venuto, / si scrive perché la vita sia più vera, / qualcosa che c’era, c’è, forse non c’è più]

(Franco Loi, Aria de la memoria, Torino, Einaudi, 2005)

Per l’elenco dei libri del Fondo Franco Loi:

Per la descrizione delle carte d’archivio di Franco Loi:

Per approfondire:

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* Si ringraziano Simone e Giorgio Cireddu per l’autorizzazione all’utilizzo della foto di Franco Loi.