Mostra Franco Loi
FRANCO LOI: Il milanese che parla al mondo
«Forsi û tremâ cume de giass fa i stèll,no per el frègg, no per la pagüra,no del dulur, legriâss o la speransa,ma de quel nient che passa per i ciele fiada sü la tèra che rengrassia…». «Forse ho tremato come…
9. Un dialogo tra le generazioni
Oltre ai tre grandi poemi, Loi ha scritto diversi altri libri di poesia che raccolgono testi più brevi e con una intonazione di carattere lirico. Anche i titoli sembrano spesso ricordare qualcosa di aereo e leggero, come a suggerire la…
8. «È una malattia che non passa mai, si chiama tifo». Viaggio nella Milano calcistica di Franco Loi
«Ma forsi el Paradis l’è sta la voltaChe num taca dré tram’ ‘ndem a Sansir,Cul Giorgio, l’Amedeo, Sergio, el Bertin.[…]E dent al tram schiaccia pet’g di sardin…De Buonesaires, Cavur, Manzun, CairoliPo curs Magenta e giò passa Piemunt…[…]E sàltum giò in…
7. L’angel, il poema della vita
Franco Loi compone la prima parte de L’angel in dialetto milanese tra l’agosto e il settembre del 1972, subito dopo aver concluso Teater (Einaudi, 1978). Tuttavia il poeta aveva iniziato a immaginare un’opera di vasto respiro fin dagli anni della…
6. Due grandi poemi: Stròlegh e Teater
Gli anni settanta rappresentano per Loi il raggiungimento della piena maturità poetica. Dopo la pubblicazione di I cart (1973), pubblica nel giro di pochi anni Stròlegh (1975) e Teater (1978). Stròlegh, che in dialetto milanese significa “astrologo”, vuole indicare fin…
5. Le prime opere, il giornalismo, il teatro
Sebbene oggi sia considerato uno dei poeti più significativi del secondo Novecento, l’attività letteraria di Loi non iniziò con la poesia. Per tutti gli anni Sessanta, infatti, alterna il lavoro alla Rinascente e poi alla Mondadori con la scrittura giornalistica,…
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