Una vita per il teatro: il Fondo Mario Bagliani
Le pose icastiche di Charlie Chaplin nella Febbre dell’oro (1925), Vittorio De Sica e il suo sguardo magnetico, la “voix d’or” Sarah Bernhardt, il fascino misterioso di Greta Garbo, l’espressione malinconica di Francesca Bertini. Sono questi e molti altri i nomi e i volti che ci osservano dalla raccolta di cartoline di artisti e di attori conservata nel Fondo Mario Bagliani. Un tesoro di volti e di immagini che ci riporta indietro nel tempo, agli anni d’oro che hanno segnato indelebilmente la storia del teatro e del cinema italiano e internazionale.
Mario Bagliani (1926-1990) è stato un appassionato e un cultore del teatro e della storia della drammaturgia («il teatro è tutto»[1], era solito affermare). Il suo percorso artistico iniziò come mimo con Etienne Decroux, prima di fondare tra il 1947 e il 1948 il Centro studi artistici “La Giostra” con alcuni amici. Entrò successivamente in contatto con artisti e maestri da Bacchelli ad Apollonio, da Valsecchi a Testori, e nel 1953 inaugurò il Piccolo Teatro di Cremona interpretando Saul in Assassinio nella Cattedrale di T. S. Eliot. In seguito, nel 1956 vinse a Pesaro il primo premio per l’interpretazione dell’amoroso ne Gli Innamorati di Goldoni. La vita di Bagliani è stata un connubio speciale tra teatro attivo, quello vissuto, e teatro visto (e soprattutto amato) attraverso una straordinaria collezione di marionette, burattini, maschere, teatrini, lettere, manifesti, monete; raccoglieva ogni cosa – come ricordano le figlie – «con un amore straordinario ricambiato dagli stessi oggetti, perché sempre li trasformava facendoli vivere e operare»[2].
Acquisito nel corso del 2022 dalla Biblioteca di Milano dell’Università Cattolica, il Fondo Bagliani (attualmente in fase di lavorazione) offre a chi lo ammira la possibilità di entrare nel vivo del mondo delle luci della ribalta, colto da molteplici punti di osservazione: abbonamenti, biglietti per l’ingresso in teatro, francobolli, cartoline postali con annullo filatelico, inviti a teatro, cartoline delle maschere delle città italiane, oltre a numerosissime foto di attrici e attori, vere star dell’epoca, e a un cospicuo corpus epistolare che si snoda tra Otto e Novecento.
Tra le cartoline degli attori non si possono non citare anche quelle di Ermete Novelli, Ruggero Ruggeri (attore preferito da Pirandello), Rodolfo Valentino, Eleonora Duse e Italia Almirante, che si contraddistinguono per la loro bellezza; ma anche le caricature di Macario e di Greta Garbo, che spiccano invece per l’originalità delle immagini dai tratti divertenti e grotteschi. Attraverso queste foto e queste immagini, dove gli attori vengono ritratti in pose e sguardi iconici, è possibile documentare il cambiamento dei canoni estetici in corso nel XX secolo e anche intuire la fama e il fascino che, a quel tempo come oggi, i protagonisti del palcoscenico esercitavano sulle persone. Un’altra serie di documenti particolarmente ricca è quella che verte sul tema del circo: clown, animali travestiti, strumenti musicali e colori vivaci e sgargianti attirano lo sguardo per la loro assoluta meraviglia.
Tra le varie iniziative mirate a valorizzare i tesori di Mario Bagliani, spicca la mostra Il teatro in miniatura realizzata dal Teatro Franco Parenti di Milano ai Bagni Misteriosi nell’autunno del 2022, in cui è stata esposta la collezione di marionette, burattini e teatrini di Bagliani, vero e proprio «invito all’immaginario»[3]. Immaginazione, magia, passione: era il teatro di Mario Bagliani.
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- A. Battaglini, Con la lingua di fuori: burattini irriverenti e magiche baracchine alle stecche dei bagni misteriosi del Teatro Parenti a Milano, in Lastampa.it, 29 dicembre 2022.
- Ibidem.
- Ibidem.