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“Giustizia e letteratura”: una mostra su Manzoni

31 Ottobre 2023

L’Alta Scuola “Federico Stella” sulla Giustizia penale (ASGP) dell’Università Cattolica promuove da diversi anni il ciclo seminariale “Giustizia e letteratura”, quest’anno giunto alla quattordicesima edizione e dedicato a L’esercizio del “giusto giudizio”. Idea di responsabilità e fondamenti della giustizia nell’anniversario manzoniano. Il ciclo, che prevede quattro incontri che si concluderanno nel mese di aprile del prossimo anno, è stato inaugurato giovedì 26 ottobre 2023 con gli interventi nei ruoli di moderatore – relatore – discussant del prof. Gabrio Forti, del prof. Pierantonio Frare, del Prof. Angelo Stella (Presidente del Consiglio direttivo del Centro Nazionale di Studi Manzoniani) e dell’Avv. Niccolò Nisivoccia (Giurista, Avvocato e scrittore).

L’anno 2023 celebra il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, scrittore tra i più rappresentativi della cultura del nostro Paese, al quale non si devono solo opere di primaria importanza nella nostra storia letteraria, ma anche un profondo impegno sociale e politico, come le decisive proposte per la scuola e l’insegnamento della lingua italiana elaborate negli anni in cui fu senatore del Regno d’Italia. Lo scorso 22 maggio si è tenuto l’omaggio istituzionale della città di Milano che ha visto la partecipazione, oltre alle autorità locali, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella[1], che ha visitato il monumento funebre dello scrittore e la Casa di Via Morone dove Manzoni a lungo abitò.

In occasione della giornata inaugurale, nel pomeriggio del 26 ottobre è stato possibile visitare la mostra temporanea «Codesta mano che riparerà tanti torti» (“Promessi sposi”, cap. XXIII). Libri, documenti e autografi dalle raccolte della Biblioteca d’Ateneo.
L’esposizione è stata dedicata alle opere manzoniane e di argomento manzoniano conservate nelle raccolte della Biblioteca della Sede di Milano dell’Università Cattolica, e ha avuto luogo nello spazio adiacente l’aula Pio XI per la durata della giornata inaugurale del ciclo seminariale. Si è trattato di una mostra di dimensioni contenute, ma che ha dato agli interessati la possibilità di ammirare da vicino alcuni esemplari manzoniani di sicuro interesse e di grande pregio, non facilmente accessibili al grande pubblico. Il primo volume è una copia degli Inni Sacri nell’edizione Agnelli del 1815. Rimasti, come noto, incompiuti – poiché l’autore portò a termine solo cinque delle dodici composizioni ipotizzate – l’idea dell’opera si formò in Manzoni tra il 1809 (quando con il poemetto Urania si chiuse la sua stagione cosiddetta “classicista”) e il 1812, ovvero l’anno della stesura della Risurrezione. L’edizione definitiva dei cinque Inni Sacri è del 1822 e comprende: La ResurrezioneIl nome di MariaIl NataleLa PassioneLa Pentecoste. Nel 1815, però, Manzoni dopo aver terminato La Passione pubblicò i primi quattro testi. È questa l’edizione che ammirata nella mostra, in un insolito esemplare interfoliato con un commento manoscritto, probabilmente ottocentesco, in cui l’anonimo commentatore individua passo passo le fonti bibliche e letterarie cui Manzoni fece riferimento durante la stesura degli Inni.

È poi il momento dei Promessi sposi, di cui è stato presentata, anzitutto, una copia dell’edizione stampata «presso Vincenzo Ferrario» in tre tomi dal 1825 al 1827, ovvero la cosiddetta “ventisettana”. Come noto, questa prima edizione del romanzo non soddisfaceva Manzoni che la sottopose a un lungo e laborioso processo di revisione. Dopo la pubblicazione del libro, infatti, dal luglio all’ottobre 1827 lo scrittore si trasferì a Firenze, ponendosi in contatto diretto con la lingua viva ed eleggendo il fiorentino parlato dalle persone colte come punto di riferimento linguistico per la propria opera. È la cosiddetta “risciacquatura in Arno” dei Promessi sposi che, dopo una lunga elaborazione durata per tutti gli anni Trenta, rividero la luce nel 1840. È questa la cosiddetta “quarantana”, stampata dalla Tipografia Guglielmini e Radaelli, che si differenza della precedente anche per essere un’edizione illustrata. Manzoni infatti – anche per far fronte alle decine di edizioni pirata che venivano realizzate in seguito al successo del romanzo – pensò di arricchire il testo con le illustrazioni di Francesco Gonin, istituendo con l’artista un dialogo strettissimo e organizzando la regìa dell’apparato illustrativo. Della “quarantana” la Biblioteca d’Ateneo conserva tre copie, una delle quali è stata posta in mostra per questa occasione.

Ma il vero “pezzo forte” della mostra è stato senza dubbio la “Miscellanea Cattolica”, ovvero un insieme di opere che Manzoni ha voluto raccogliere rilegando insieme tutta la propria produzione di carattere religioso: Le osservazioni sulla morale cattolica, gli Inni sacri, una Pentecoste e due versioni delle Strofe da cantarsi da un coro di giovanetti alla Prima Comunione. L’esemplare è impreziosito dalla dedica autografa dell’autore alla moglie Teresa Borri Stampa (che sposò in seconde nozze dopo la morte di Enrichetta Blondel): «Alla mia Teresa | Alessandro». Il volume, come suggerisce Pierantonio Frare in un suo approfondito studio sull’esemplare, è probabilmente un dono fatto dall’autore per la moglie in occasione del compleanno di lei (11 novembre 1837), il primo che la coppia trascorreva insieme dopo la celebrazione delle nozze il 2 gennaio 1837.

La mostra è stata infine corredata da alcuni documenti conservati negli Archivi culturali della Biblioteca di Milano: si tratta, nel primo caso, di dattiloscritti con interventi autografi di Enzo Noè Girardi, che è stato a lungo ordinario di Lingua e letteratura italiana presso la Facoltà di Magistero dell’Università Cattolica, e autorevole studioso di Dante e di Manzoni, oltre che di teoria della letteratura. Sono state presentate due bozze relative ad alcuni fra i lavori di carattere manzoniano allestiti da Girardi: L’unità dei “Promessi sposi” e La ricerca dell’assoluto nella letteratura: Manzoni.

Nel secondo caso, si è trattato invece di un intervento critico di Franco Loi, il grande poeta da poco scomparso, che ha donato il suo archivio e i suoi libri all’Università Cattolica. Il Fondo Loi è una fonte preziosa per gli studi sulla letteratura italiana contemporanea, e in particolare sulla poesia del Novecento, non solo per il suo vasto carteggio con illustri scrittori italiani e stranieri, ma anche per la presenza di numerose attestazioni del suo lavoro critico, di cui è testimonianza il dattiloscritto su Manzoni e Carlo Porta, per la prima volta esposto al pubblico.

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  1. L’intervento del Presidente Sergio Mattarella alla cerimonia in occasione del 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni può essere riletto nel sito Quirinale.it.