9. Un dialogo tra le generazioni
Oltre ai tre grandi poemi, Loi ha scritto diversi altri libri di poesia che raccolgono testi più brevi e con una intonazione di carattere lirico. Anche i titoli sembrano spesso ricordare qualcosa di aereo e leggero, come a suggerire la valenza interiore e spirituale della poesia: Umber (“Ombre”), Aria (“Aria”), I niül (“Le nuvole”) e poi le Voci d’osteria e le Voci d’un vecchio cantare e ancora Isman e Lader de Diu (“Ladro di Dio”).
Tutti questi libri racchiudono molti testi ispirati al raccoglimento, alla riflessione su Dio e sul valore della poesia. La poesia che è per Loi anzitutto lo strumento per “avverare” la vita, per renderla cioè più vera, attraverso un percorso che arriva a scoprire qualcosa di quel mistero del mondo, che è anche il mistero di Dio, “rubandone” una porzione sottile, infinitesima, ma che dà voce al canto più intimo e autentico dell’uomo: è l’uomo che attraverso la poesia prende qualcosa da Dio, si fa “ladro di Dio” (lader de Diu).
Nella accogliente casa di Franco e Silvana Loi in Viale Misurata a Milano c’era uno spazio privilegiato: il tavolo rotondo del soggiorno. Lì il poeta era solito sedere e dare il via ai numerosi colloqui con chiunque fosse arrivato per trovarlo. Che fosse un giornalista, un intellettuale, un giovane studente, un amico di lunga data, ognuno trovava il proprio posto a quel tavolo, e trovava di fonte a sé un uomo pronto ad ascoltarlo e a confrontarsi con lui.
Loi era capace come pochi di attirare a sé l’attenzione dei giovani così come quella degli adulti. Sapeva farlo in occasione di incontri pubblici dedicati alla lettura di testi poetici ma sapeva farlo anche quando si recava presso le scuole, soprattutto le medie e le superiori, un’attività che aveva sperimentato e vissuto con grande dedizione in particolare negli ultimi vent’anni.
Di questa sua capacità di tendere le mani, di annodare i fili fra le generazioni hanno beneficiato i molti che hanno frequentato la sua casa ascoltando e discutendo di letteratura e del nostro tempo e trovando, una volta accomodati al tavolo rotondo del suo soggiorno, il poeta dell’Angel e insieme l’uomo che ha attraversato il Novecento con sguardo lucido e mai superficiale.
Le poesie e gli scritti di Loi, così come le carte del suo archivio, possono aiutarci a comprendere l’uomo contemporaneo, con le sue contraddizioni e le sue ansie ma anche con i suoi entusiasmi e le sue passioni. E soprattutto, permettono ai suoi lettori di sedersi ancora una volta attorno a quel tavolo rotondo per continuare il dialogo con lui.