Venerdì 10 maggio nel campus bresciano dell’Ateneo si è tenuto il seminario Datoria de a ramâne români [= “Il dovere di rimanere romeni”], giornata di studi in onore della professoressa Rosa Del Conte, studiosa emerita di letteratura romena, figura di spicco nel corso del Novecento per il suo ruolo di divulgatrice di cultura romena in Italia: a partire dal 1940, iniziò la sua carriera accademica presso le università di Cluj e Bucarest; dopo l’invasione sovietica della Romania, fu costretta a fare rientro in Italia, dove si impegnò con devozione nella sua missione di studio e promozione della lingua e della letteratura romena, dapprima a Milano presso l’Università Cattolica e successivamente presso l’Università Statale di Milano, e infine a Roma presso la Sapienza.
La giornata del 10 maggio è stata l’occasione per ripercorrere l’operato della studiosa, attraverso soprattutto le sue carte d’archivio. Il Fondo Rosa del Conte, di proprietà dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori e custodito presso la Biblioteca della sede di Milano dell’Università Cattolica, rappresenta il punto di partenza per ricostruirne l’attività scientifica.
Nel corso della giornata, organizzata e moderata dalla prof.ssa Angela Vasilovici docente di lingua e letteratura romena, sono intervenuti: Lucia Tudoran, console presso il Consolato Generale di Romania a Milano; Giovanni Gobber, Preside della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere; Enrico Fusi, segretario generale dell’Istituto Giuseppe Toniolo; Paolo Senna, che si occupa delle Collezioni speciali della Biblioteca di Milano; Jessica Andreoli, che per il suo dottorato di ricerca ha svolto un imprescindibile lavoro di catalogazione di una sezione dell’archivio Del Conte. Hanno poi parlato Aldino Cazzago, docente di Storia della Teologia ortodossa e Agiografia che ha proposto un contributo sui cambiamenti sociali della Romania nell’immediato dopoguerra; e Luciano Serioli, storico dell’arte, che si è occupato di una ricostruzione dell’arte e dell’architettura in Romania nel periodo sovietico. La giornata ha visto inoltre la partecipazione di alcuni studenti del corso di Lingua e Letteratura romena, che hanno proposto una lettura dei documenti dell’archivio Del Conte in lingua originale e in traduzione italiana.