Il Fondo Frova è pervenuto alla Biblioteca dell’Università Cattolica nel 2010. Antonio Frova (1914-2007) si laureò in Archeologia presso l’Università Cattolica a Milano, proseguendo poi la sua formazione all’Università di Padova e alla Scuola Archeologica italiana di Atene. L’attività di Frova fu segnata da notevoli ritrovamenti archeologici, soprattutto nella zona di Cesarea Marittima, antica capitale della Giudea, dove nel 1961 rinvenne la celebre iscrizione di Pilato, la prima attestazione epigrafica recante il nome del funzionario romano.
Insegnò a Milano, Lecce e Genova fino al 1990. Dopo la sua scomparsa il patrimonio dell’archeologo venne suddiviso per volontà testamentaria in tre parti: il materiale sugli scavi a Luni presso La Spezia venne destinato al “Centro Studi Lunensi”; quello sugli scavi di Cesarea e sulle altre campagne di scavo venne conferito alla sede di Milano dell’Università Cattolica, che le aveva finanziate; infine, i volumi della sua biblioteca personale vennero lasciati alla città di Lodi Vecchio, dove è seppellito lo studioso.
Il materiale del Fondo si compone di una piccola sezione libraria di circa 500 volumi e una più consistente di carattere archivistico, che raccoglie una vasta documentazione sulle campagne di scavo dell’archeologo e dei suoi collaboratori, riguardanti in particolare le zone di Luni, Varignano, Cesarea Marittima e Palestina.
Per l’elenco dei libri del Fondo Antonio Frova:
Per la descrizione delle carte d’archivio di Antonio Frova:
Per approfondire:
- Antonio Frova archeologo e maestro. Atti della Giornata in ricordo di Antonio Frova, a cura di M.S. Lusuardi Siena, G. Cavalieri Manasse, E. Roffia, “Centro Studi Lunensi. Quaderni“, N.S. 9 (2013)
- Splendida civitas nostra. Studi archeologici in onore di Antonio Frova, a cura di G. Cavalieri Manasse ed E. Roffia, Quasar, 1995